"Ero andato da quel medico perché m'era stato detto che guariva le malattie nervose con l'elettricità. Io pensai di poter ricavare dall'elettricità la forza che occorreva per lasciare il fumo".
In questo capitolo Zeno riporta i molteplici quanto vani tentativi da lui perseguiti per abbandonare definitivamente il vizio del fumo.
Dalla lettura del suddetto capitolo tuttavia si evince che la reale "malattia" di Zeno non è il tabagismo, ma la sua incapacità di tener fede agli impegni e di assumersi le proprie responsabilità, colpevolizzandosi e analizzando i propri comportamenti scorretti.
Zeno si rivolge quindi ad un medico noto per guarire i disturbi dei propri pazienti attraverso l'utilizzo di scariche di corrente elettrica.
Egli sottopose il protagonista a ben settanta applicazioni elettriche e, come ammette lo stesso Zeno, "avrebbero continuato tuttora se io non avessi giudicato di averne avute abbastanza".
Si tratta senza dubbio di un'applicazione in campo medico innovativa e a tratti precorrente i tempi:
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